Importante sapere
13/10/2020
Il termine qualità, che si riferisce agli integratori alimentari, è spesso associato esclusivamente al cosiddetto "sistema di qualità aziendale", cioè all'insieme delle attività e delle procedure per garantire il controllo e la tracciabilità in tutte le fasi della produzione industriale.

Purtroppo l'interpretazione della qualità in senso stretto è riduttiva, perché, pur essendo fondamentali, le procedure di cui sopra non sono sufficienti a garantire un prodotto di alta qualità, che si ottiene anche grazie ad una profonda conoscenza di questa complessa materia. La qualità è un concetto che ha un valore complesso anche rispetto al mondo dei nutraceutici; possiamo, anzi dovremmo, parlare di qualità della formulazione, di qualità legata allo sviluppo del prodotto, di qualità della filiera delle materie prime (compreso il packaging) e, naturalmente, di qualità della produzione.

Spesso questi temi, che a prima vista possono sembrare ovvi, vengono ignorati o non considerati perché sopraffatti da una logica produttiva o commerciale che di fatto distrugge l'idea originaria che sta alla base della creazione di un prodotto. La qualità è quindi un concetto interdisciplinare che deve essere perseguito fin dalle prime fasi della progettazione del prodotto, dalla selezione delle materie prime ai criteri scientifici su cui si basa la formulazione razionale, ai dosaggi dei principi attivi, che devono essere coerenti con gli obiettivi nutrizionali e/o fisiologici stabiliti. Se non si tiene conto di questo, avremo sempre più prodotti contenenti sostanze biologicamente attive, ma in quantità sempre più lontane dagli studi scientifici che la letteratura ci offre. In questi casi, anche l'applicazione delle più severe GMP non è sufficiente per commercializzare un prodotto di qualità.

Anche la fase di sviluppo richiede una particolare attenzione, perché se non viene eseguita correttamente rischia di compromettere la qualità di una formulazione. La scelta degli eccipienti è un passo fondamentale nella creazione di un prodotto di qualità, in quanto è in grado di variare i parametri fondamentali della formulazione, come la palatabilità, che può aumentare o diminuire la compliance in determinate forme di dosaggio, o la stabilità, e quindi la shelf life di un prodotto. Infatti, durante lo sviluppo è necessario rendere la formulazione industrializzabile, ma anche prevenire le interazioni negative tra i componenti attraverso un'attenta valutazione e tenere in debito conto gli effetti sinergici. 

È ovvio che quanto sopra non è sufficiente per il successo di un buon prodotto; anche gli aspetti produttivi e tecnologici sono fondamentali, e il know-how dell'azienda può fare la differenza in molti casi. Ad esempio, senza prendere alcune precauzioni, è possibile osservare una degradazione delle materie prime durante la fase di produzione, perché non vengono valutati alcuni aspetti legati ai parametri chimici e fisici delle sostanze, come la termolabilità di alcuni principi attivi, che vengono degradati semplicemente dal calore generato dall'attrito causato da un miscelatore. 

Anche con questi esempi, è chiaro quanto sia complesso l'"universo integratore" e quanto una profonda conoscenza multidisciplinare sia fondamentale per la progettazione e la realizzazione di un prodotto che possa essere il più efficace possibile e quindi commercialmente vincente.

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